MATTEO VERONESI HA DETTO:

Matteo Veronesi ha detto...
Film volutamente atipico, straniante, spiazzante, in cui si mescolano storia e ricostruzione, o meglio "metabolizzazione", della storia, immedesimazione fra attori e personaggi e impossibilità di un'identità totale (tema, questo, pirandelliano), vagheggiamento di un amore e desolate solitudini che si specchiano l'una nell'altra. Incantevole, misteriosa Teresa, bellezza sfuggente, fresca e spontanea ma insieme disdegnosa: solo il fantasma di un personaggio, ombra vagolante e inafferrabile; la sua finale, fugace nudità rappresenta, forse, proprio questo, questa condizione di "maschera nuda", di pura idea senza tempo (una delle nudità meno gratuite, più necessarie e significanti, che io abbia mai visto sullo schermo). "Stato mortale", e insieme, almeno per un poco, "stato soave", come dice fra il serio e il faceto, ma con parole di Leopardi, il regista all'inizio, è la nostra vita, e insieme la vita dell'arte: divisa fra desiderio e fantasma, passione ed evanescenza. Forse un po' calligrafica, un po' troppo viscontiana, la scena del ballo in maschera; forse un po' leziose le sequenze in bianco e nero; ma il film nel suo complesso è un piccolo miracolo toscano, che solo il conformismo imperante e letale impedirà, purtroppo, di mostrare nelle scuole.

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